(Teleborsa) - Roma, 21 ott - Olio, pasta, latte, mozzarella, yogurt e gelati confezionati costano meno e gli italiani ne approfittano, sostenendo le vendite nei super e ipermercati. Prosegue così, anche nel IV bimestre del 2009 il trend positivo dei volumi di vendita nella grande distribuzione, grazie a una diminuzione dei prezzi particolarmente sostenuta nei comparti alimentari. Nel complesso, tali andamenti hanno determinato un sensibile rallentamento nella crescita del fatturato della Grande Distribuzione Organizzata, che si attesta al +2.1% (il valore più basso da inizio anno).
Questi i dati di sintesi rilevati da Vendite Flash, il bollettino bimestrale di Unioncamere sulle dinamiche dei prodotti del Largo Consumo Confezionato nella GDO.
Più nel dettaglio, a luglio e agosto l'andamento del costo della spesa, già in rallentamento nei mesi precedenti, segna per la prima volta in quest'anno un valore negativo, con una flessione dei prezzi pari al -0.4% su base annua. Al contempo, le quantità vendute crescono nel bimestre ad un tasso del 2.5%. L'incremento dei volumi di vendita ha riguardato essenzialmente gli esercizi di nuovo insediamento (stabilmente sopra il 3% tendenziale), a fronte di una caduta - sia pur meno pronunciata - dei volumi intermediati dalla rete commerciale preesistente (-0.7%).
Come accennato, il IV bimestre segna il passaggio in territorio negativo della dinamica del costo della spesa relativo al complesso dei prodotti del Largo Consumo Confezionato. La flessione di circa mezzo punto percentuale è in buona misura legata al comparto dei beni alimentari (-0.8% rispetto agli stessi mesi dello scorso anno) grazie alla normalizzazione dei prezzi rispetto ai forti rincari evidenziati nel corso del 2008. Le flessioni più ampie sono registrate dai prodotti del freddo, che risultano in calo del 3.2% tendenziale. Per il reparto del fresco la caduta dei prezzi è del 2.5%.
All'interno dei reparti alimentari, le categorie di prodotti che hanno maggiormente contribuito alla flessione sono gelati in vaschetta, piatti surgelati pronti in meno di 10 minuti, gelati multipack, per quanto riguarda il reparto del freddo. Tra i prodotti freschi, le riduzioni di prezzo più rilevanti si hanno per yogurt funzionale, latte fresco e mozzarelle, ma si registrano flessioni ancor più consistenti per latte Uht, pasta di semola, olio extra-vergine di oliva. Le indicazioni più recenti evidenziano che la tendenza si sta estendendo anche ad altri prodotti, come la drogheria alimentare, i cui prezzi flettono dello 0.6% su base annua. Anche per le bevande si profila un percorso di rallentamento dei prezzi: contribuiscono alla decelerazione l'acqua non gassata, il vino Igt italiano e le bevande a base di frutta. Tra i reparti non alimentari è evidente il rallentamento rispetto al III bimestre. L'andamento del costo della spesa dei prodotti per la cura della casa passa dal 2.2% allo 0.5% annuo del periodo più recente, mentre risulta addirittura negativa la dinamica dei prezzi della cura della persona, che si porta al -0.3% rispetto all'1.2% del bimestre precedente.
Nel IV bimestre del 2009 si registra una sostanziale stabilità del giro d'affari complessivo della GDO, che si attesta all'1.5% tendenziale rispetto all'1.6% evidenziato nella prima metà dell'anno. Tale dinamica deriva tuttavia da un rallentamento del fatturato dei prodotti del LCC (+2.1% nel periodo luglio-agosto contro il +2.5% del primo semestre dell'anno), in gran parte bilanciato da una più contenuta flessione del valore delle vendite dei prodotti non alimentari (-1.3% rispetto a -2.4%).
Il miglior risultato si ha al Centro, dove il fatturato aumenta a ritmi più intensi, con un tasso di crescita del 2.2%. In quest'area spicca il Lazio, che fa registrare il maggior dinamismo in termini di giro d'affari (+3.9%). All'opposto, sono il Sud e le Isole ad apparire più in affanno, con un tasso di incremento del fatturato più contenuto, che si assesta al 0.8%. Nel dettaglio, la Sardegna presenta un incremento del giro d'affari pari al 4.2%, il più elevato del bimestre, e in deciso miglioramento rispetto alla prima parte dell'anno. I reparti del LCC aumentano il valore delle vendite di quasi il 5% su base annua mentre gli altri reparti non alimentari subiscono un incremento dell'1.5%. L'aggregato regionale Basilicata e Calabria rappresenta invece l'unico caso di performance negativa nel bimestre, con un giro d'affari che si contrae del 3.6%. Infine, la Campania sembra stabilizzarsi intorno ai valori di fatturato dello scorso anno.
Al Nord-ovest la Liguria si distingue per una variazione del fatturato pari al 3.7%, mentre una crescita inferiore si ha in Lombardia e nell'aggregato regionale Piemonte e Valle d'Aosta, rispettivamente all'1.1% e 1.6% tendenziale. Infine, tra le regioni del Nord-est si passa dal 3.5% su base annua del Trentino Alto Adige, al 2.6% dell'Emilia Romagna, allo 0.2% del Veneto.
(Fonte: Affari e Finanza)
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