martedì 30 novembre 2010

Vecchie e nuove bacheche sindacali

Ieri siamo stati "invitati" a rimuovere dalla bacheca sindacale della sede di Scandicci di Unicoop Firenze un volantino, inviatoci da un/a lavoratore/ice, reperito sul blog dei lavoratori del Ce.Di..

Pensavamo, forse ingenuamente, che quello fosse uno spazio più libero di quanto invece non sia.

Per fortuna però, quello spazio è diventato un mezzo antiquato e non più sufficiente a veicolare le informazioni di carattere sindacale. Adesso si comunica in maniera più veloce, efficace e personalizzata grazie all'avvento dei blog, social networl e mailing-list.

Tuttavia, dovremo comunque giustificare ai lavoratori qual è la notizia che è stata tolta e perché.

Ciò avverrà nel corso della prossima assemblea sindacale.

Stay tuned!

domenica 28 novembre 2010

Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno: nuovo superstore Coop a Napoli

Coop all'Arenaccia: il 3 dicembre l'inaugurazione

Verrà inaugurato il prossimo 3 dicembre nel quartiere popolare dell'Arenaccia il nuovo superstore Coop. Tre piani con un parcheggio di 150 posti, 2200 metri quadri di area vendita, uffici e ristoranti

Nel quartiere popolare dell'Arenaccia, a pochi metri dalla Stazione Centrale, verrà inaugurato il 3 dicembre il nuovissimo superstore Coop, di proprietà di Unicoop Firenze e Unicoop Tirreno, in base a una collaborazione avviata anche in altri territori. L'immobile dove sorge il nuovo negozio è stato ricostruito mantenendo le vecchie linee architettoniche: una doppia rampa esterna conduce ai due piani di parcheggi con 150 posti auto, il superstore occupa l'intero piano terra dello stabile con 2.200 metri quadri di area vendita, al secodno piano si trova un negozio MediaWorld mentre al terzo e ultimo piano si trovano altri parcheggi, uffici e un'attività di ristorazione.

Fonte: www.napolitoday.it/economia/coop-arenaccia-apertura-inaugurazione-3-dicembre.html

giovedì 21 ottobre 2010

Ddl lavoro, sì definitivo della Camera - Rassegna.it - Sito di informazione su lavoro, politica ed economia sociale

Ddl lavoro, sì definitivo della Camera - Rassegna.it - Sito di informazione su lavoro, politica ed economia sociale

mercoledì 13 ottobre 2010

Unicoop Firenze e RSA-USB dei Magazzini: è subito attrito

Unicoop Firenze non riconosce la Rsa-USB dei magazzini


Era un passo scontato quello di Unicoop Firenze, ma a volte si spera nell'intelligenza e nel buon senso delle persone che hanno ruoli di responsabilià. Così non è stato e non ci sorprende. Abbiamo potuto constatare nei decenni questo atteggiamento ottuso e di pregiudiziale chiusura, quando non di manifesta ostilità, nei confronti dei dipendenti Unicoop dei magazzini.

Brevemente i fatti. Il 24 settembre scorso USB ha comunicato ufficialmente ad Unicoop Firenze la costituzione della Rappresentanza sindacale aziendale (Rsa). Ne abbiamo dato notizia in questo post.

Una settimana più tardi è giunta alla USB la risposta di Unicoop Firenze, tramite il Responsabile Relazioni Risorse Umane, Francesca Fanni, in cui si specifica che «l'ammissibilità della costituzione di Rsa [...] è riservata alle Associazioni sindacali che siano firmatarie di contratti collettivi di livello applicati all'unità produttiva».

Tutto come da copione, dunque. Unicoop Firenze percorre ottusamente un canovaccio che ha già portato la consorella Unicoop Tirreno (tra l'altro entrambe in odore di fusione) a prendere sonore bastonate da USB sia in primo grado di giudizio che in appello, come da sentenza recente.

Tutto previsto e prevedibile, come abbiamo detto. Tuttavia Unicoop Firenze dovrà ben presto rassegnarsi a fare i conti con questa nuova forza sindacale già ampiamente rappresentativa all'interno dei magazzini.

Fonte: Lavoratori-Unicoop

martedì 12 ottobre 2010

Riprende la trattativa per il rinnovo del CIA in Unicoop Firenze

Domani 13 ottobre, presso la sede Unicoop Firenze di Scandicci, riprende la trattativa per il rinnovo del Contratto Integrativo Aziendale.
La trattativa sembrava arrivata ad un punto morto considerato che sono passate molte settimane dall'ultimo incontro, ma la "novità" da sottolineare consiste nel fatto che l'incontro di domani sarà svolto in plenaria e non in ristretta come è avvenuto a partire dallo scorso dicembre.
Appena possibile la scrivente RSU pubblicherà una sintesi dell'incontro di domani.

venerdì 8 ottobre 2010

Unicoop Firenze apre nuovo negozio a Monsummano

Unicoop Firenze parla di circa 50 nuove assunzioni su un organico di 68

Non sono mancate le critiche al progetto





Oggi 7 ottobre, alle 7,30, aprirà per la prima volta i battenti il nuovo supermercato Coop di via Palestro, nel nascente quartiere Orzali. Un arrivo che porta con sè tante conseguenze, dall'aumento dei servizi per i cittadini alle preoccupazioni nel resto del commercio monsummanese. Un effetto sicuramente positivo è comunque quello sul piano occupazionale: la nuova struttura infatti conterà su una pianta organica di 68 persone. Di questi posti di lavoro la maggior parte, 50, saranno rappresentati da nuove assunzioni.

Figure professionali alla cui selezione, come sottolinea la stessa Unicoop Firenze nel suo comunicato stampa, ha collaborato attivamente lo stesso Centro per l'impiego di Monsummano (che si trova giusto a pochi passi). «Il gruppo dirigente - si legge sulla nota - ha una significativa presenza femminile, ed è composto dal direttore e da 6 capireparto. Tutto il personale ha avuto l'opportunità di seguire specifici corsi di formazione, sia sul campo che attraverso appositi moduli didattici, per rafforzare la propria professionalità e, in particolare, per consentire ai più giovani un proficuo inserimento nel mondo del lavoro».

Oggi, come detto, ci sarà l'apertura al pubblico. Ma intanto, ieri pomeriggio alle 17, si è svolta la cerimonia di inaugurazione, nel corso della quale è stato presentato il nuovo centro commerciale, che si sviluppa su circa 1.500 m³ di superficie di vendita e che ha comportato un investimento di 9 milioni di euro.

Per il supermercato si parla di "nuovo format", centrato soprattutto sui prodotti freschi (in particolare il fiore all'occhiello sarà rappresentato dalla pescheria) e con uno spazio dedicato alle produzioni locali («Pasta, dolci, biscotti, miele, vino e olio di provenienza toscana - si sottolinea sulla nota dell'Unicoop - sono tutti prodotti di qualità che in più contribuiscono a limitare l'impatto sull'ambiente dell'attività di rifornimento merci).

All'ingresso della nuova Coop si troverà il reparto ortofrutta a libero servizio, seguito nell'ordine dalla forneria, dal reparto di gastronomia, dalla pescheria e dalla macelleria (tra le caratteristiche anche la vendita in vaschette monoporzione con un occhio di riguardo per i single).

«Un ricco assortimento - si sottolinea nel comunicato Coop - avrà anche nella cantinetta dedicata ai vini, dai più economici ai più rinomati, di provenienza toscana e di tante altre regioni italiane. Particolarmente curata, in particolare, la sezione vini di fornitori locali». Per il pagamento sono state predisposte 5 casse normali a cui si aggiungono 4 casse "fast lane" e 3 "fast salvatempo", il supermercato sarà aperto dal lunedì al sabato dalle 7,30 alle 20,30 e, alla domenica, dalle 8,30 alle 20.

6 ottobre 2010

Il Tirreno

Fonte: Blog Lavoratori Unicoop

Unicoop Firenze è sbarcato a Roma

Al Centro Commerciale Torresina è in arrivo la catena di SupermercatiDoc*“. Ma di cosa si tratta? Si tratta di un nuovo marchio creato ad hoc (in termini tecnici si dice ‘newco’) da un colosso del settore che ha comprato a Roma ben 12 supermercati e due Ipermercati: uno al Torrino, il secondo è la GS di Torresina!

A cederli è stato il Gruppo Luciani, a comprarli è stata l’UniCoop Firenze che in questo modo ha deciso di sbarcare a Roma in grande stile dopo l’ok dell’ Autorità Garante (finora erano presente la Coop-Tirreno); al termine del periodo di transizione (al massimo una paio d’anni ma c’è chi scommette su pochi mesi), il marchio ‘Doc*’ sarà sostituito dal marchio Coop; nel frattempo gli articoli a marchio Coop saranno acquistabili nella capitale anche sugli scaffali dei supermercati Doc*.

I negozi interessati dovrebbero saranno i seguenti:

– Ipermercato Roma Torresina, con superficie di vendita di circa 2.588 m2;
– Ipermercato Roma Torrino, con una superficie di circa 2.499 m2;
– Roma Barrili, con superficie di vendita di circa 926 m2;
– Roma Cervialto, con superficie di vendita di circa 600 m2;
– Roma Cortina d’Ampezzo, con superficie di vendita di circa 600 m2;
– Roma Due Ponti, con superficie di vendita di circa 596 m2;
– Roma Fonteiana, con superficie di vendita di circa 977 m2;
– Roma M. Riposo, con superficie di vendita di circa 750 m2;
– Roma Parioli, con superficie di vendita di circa 800 m2;
– Roma Tevere, con superficie di vendita di circa 590 m2;
– Roma Nizza, con superficie di vendita di circa 250 m2;
– Roma Aurelia, con superficie di vendita di circa 1.271 m2;
– Ostia, con superficie di vendita di circa 600 m2;
– Marino, con superficie di vendita pari a circa 1.400 m2.

A Torresina il cambio Carrefour-Doc* dovrebbe avvenire entro l’estate, ma altri supermercati Gs-Diperdì hanno già cambiato marchio:

CORTINA- Via Cortina d’Ampezzo 369/371

RIPOSO- via della Madonna del Riposo 127

AURELIA- via Aurelia 1291 (Massimina)

PARIOLI- Viale Parioli, 16

TEVERE- via tevere 17,D

CERVIALTO- via Monte cervialto 129/131

FONTEIANA- via Fonteiana 28/A

DUE PONTI- via dei Due Ponti 192/F

BARRILI- via Anton Giulio Barrili 20

MARINO- piazza Don Luigi Sturzo 17 (Marino)

OSTIA- Via del Collettore Primario 7 (Ostia Antica)

Nonostante la crisi o forse proprio per questa, la sfida nella grande distribuzione prosegue senza esclusione di colpi… Arrivano a Roma Coop ed Esselunga (2-3 Superstore); dalle nostre parti apriranno Lidl (Aurelia-Massimina, in costruzione), Eurospin (via Andersen, fine anno) e Coop (a Torresina attraverso il marchio Doc*, entro l’estate).

A perdere, come al solito, saranno le botteghe di quartiere, in attesa di una politica che le tuteli; a vincere, speriamo che siano i consumatori!

Dal Corriere della Sera 9 giugno 2010 , pagina 35,Sussurri & Grida – Unicoop “espatria” a Roma di M.Ger:

L’ operazione e’ di quelle che passano inosservate. Perche’ e’ abbastanza normale che un gruppo leader nella grande distribuzione compri qualche supermarket. Per l’ ultima mossa di Unicoop Firenze, la societa’ guidata da Turiddu Campaini e’ uno shopping di un certo livello. Ma soprattutto segna ‘l’ espatrio’ della piu’ grande cooperativa di consumatori d’ Italia, per soci (oltre 1 milione), vendite (2,2 miliardi di euro) e dipendenti (7644). Espatrio perche’ per la prima volta Unicoop esce dai dai confini della toscana, dove gestisce 6 Ipercoop, 41 Super (marchio Coop), 39 piccoli Super e 12 negozi tradizionali. Nella Capitale ha comprato infatti un “pacchetto” di 14 esercizi commerciali del gruppo Luciani riuniti per l’ occasione in una newco. In tutto vale 114 milioni di fatturato. Per adesso Unicoop Firenze non li gestira’ direttamente, ma lo fara’ la newco, con insegna diversa da Coop. Oggi le insegne sono Gs e DiperDi. I supermercati (piu’ un Iper, hanno metrature tra i 2500 e i 400 metri quadrati e tutti sono concentrati in citta’ a Roma nella prima periferia (Parioli, Nizza, Aurelia, Cortina D’ ampezzo, ecc.), tranne uno a Ostia e un altro a Marino. L’ accordo con la famiglia Luciani prevede anche un patto di non concorrenza in base al quale gli ex proprietari non potranno gestire attivita’ simili nel lazio per due anni.

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Fonte: http://www.torresina.net/2010/07/01/1314/centro-commerciale-torresina-arrivano-i-supermercati-doc

sabato 13 marzo 2010

La storia si ripete

12 marzo 2010

Questa mattina ho aderito allo sciopero generale di 4 ore indetto dalla CGIL e ho partecipato alla manifestazione svoltasi a Firenze.

Nel pomeriggio tornando in ufficio ho trovato questo messaggio in posta elettronica recapitatomi la mattina dello stesso giorno.

Oggetto: la storia di ripete

Corpo del messaggio:

PER RIFLETTERE: ti invio questa mail che si commenta da sola

"Il capo del Governo si macchiò ripetutamente durante la sua carriera di delitti che, al cospetto di un popolo onesto, gli avrebbero meritato la condanna, la vergogna e la privazione di ogni autorità di governo. Perché il popolo tollerò e addirittura applaudì questi crimini? Una parte per insensibilità morale, una parte per astuzia, una parte per interesse e tornaconto personale. La maggioranza si rendeva naturalmente conto delle sue attività criminali, ma preferiva dare il suo voto al forte piuttosto che al giusto. Purtroppo il popolo italiano, se deve scegliere tra il dovere e il tornaconto, pur conoscendo quale sarebbe il suo dovere, sceglie sempre il tornaconto.

Così un uomo mediocre, grossolano, di eloquenza volgare ma di facile effetto, è un perfetto esemplare dei suoi contemporanei. Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere, i suoi atteggiamenti, le sue manie di grandezza, offensivo per il buon senso della gente e causa del suo stile enfatico e impudico. In Italia è diventato il capo del governo. Ed è difficile trovare un più completo esempio italiano.

Ammiratore della forza, venale, corruttibile e corrotto, cattolico senza credere in Dio, presuntuoso, vanitoso, fintamente bonario, buon padre di famiglia ma con numerose amanti, si serve di coloro che disprezza, si circonda di disonesti, di bugiardi, di inetti, di profittatori; mimo abile, e tale da fare effetto su un pubblico volgare, ma, come ogni mimo, senza un proprio carattere, si immagina sempre di essere il personaggio che vuole rappresentare."

Qualunque cosa abbiate pensato, il testo è stato scritto nel 1945 da Elsa Morante, e si riferisce a Mussolini...

Ho apprezzato la mail e mi è venuta voglia di rispondere nella maniera che segue.

Ciao ***********,

grazie per l'invio di questo testo, è incredibile come queste parole "vecchie" di 65 anni siano sempre così attuali!

Sinceramente trovo alcuni passaggi illuminanti. Uno su tutti il seguente: "Presso un popolo onesto, sarebbe stato tutt'al più il leader di un partito di modesto seguito, un personaggio un po' ridicolo per le sue maniere... . In Italia è diventato il capo del governo."

Da questo si capisce come vere siano anche le parole di un altro leader politico che qualche anno fa rispondendo ad una domanda di un giornalista affermò che: "I cittadini hanno i politici che si meritano."

Per quanto sia doloroso ammetterlo, anche questo corrisponde a verità!

Riesco almeno a trovare un piacevole sollievo leggendo l'ora di invio della tua mail (10.24 del 12 marzo 2010). A quell'ora infatti in tutta Italia sfilavano centinaia di migliaia di persone (solo a Firenze eravamo in 40.000!) per protestare contro questo governo e per proporre in maniera democratica e costruttiva un programma per rilanciare una ripresa in Italia.

Forse quelle persone non saranno ascoltate come meritano e se così sarà non sarà certo per colpa loro.

Da loro non si sentirà mai dire: "Non ho fatto niente per cercare di migliorare in cui viviamo!".

Credimi. Non ho nessuna intenzione polemica. Con questa risposta vorrei solo dare maggiore risalto a quelle parole di Elsa Morante, alle quali aggiungo queste:

"Solo chi ama conosce. Povero chi non ama!"

giovedì 14 gennaio 2010

"Così spiavo i dipendenti Coop"


Di Gianluigi Nuzzi

Alberto R. è l’imprenditore milanese che ha collocato almeno una centrale d’ascolto per intercettare le telefonate dei dipendenti delle coop. Ha poi piazzato anche telecamere nascoste in diversi uffici e filtrato i colloqui registrati. Ed è stato regolarmente pagato dal colosso della distribuzione. Libero lo ha incontrato raccogliendo la sua inquietante confessione. Con una sola premessa: l’imprenditore ha chiesto di non apparire con il nome per esteso pur rendendosi disponibile a rendere ogni chiarimento all’autorità giudiziaria che dovesse contattarlo.
Di cosa si occupa la sua società?
«Sono titolare di un’azienda nel milanese che si occupa di tecnologie elettroniche e progettazione/installazione di sistemi di sicurezza. La collaborazione con Coop Lombardia ha avuto inizio nel 2004 allorquando sono stato contattato dal responsabile alla sicurezza, il signor Massimo Carnevali».
Perché venne contattato?

«Mi chiese la disponibilità di un’apparecchiatura atta alla registrazione di telefonate. Mi disse che Coop Lombardia voleva avviare un progetto pilota su un negozio da applicarsi successivamente a tutti gli altri, in cui ogni telefonata in entrata e in uscita relativa ai telefoni fissi fosse registrata».
Quindi fornì la centralina d’ascolto?
«Un attimo. Io dissi subito a Carnevali che disponevo di questi apparati idonei all’ascolto ma lo informai dei limiti legali inerenti l’applicabilità di tali registrazioni. Non è che uno può intercettare le telefonate dei dipendenti….».
E lui cosa le rispose?
«Che se fosse andato in porto tale progetto, prima di ogni conversazione telefonica avrebbero inserito un messaggio vocale che avvisava circa le registrazioni delle telefonate».
Questo le bastò?
«Sì, io fornisco gli apparecchi. Poi cosa ne fai sono affari del cliente. Quindi, chiariti i dettagli mi disse che il negozio scelto per il progetto pilota era il punto vendita Coop di Vigevano, chiedendomi il costo del noleggio di circa tre settimane. Considerata la possibilità di installare le mie apparecchiature in più di 50 negozi, dissi a Carnevali che qualora Coop avesse adottato tale sistema in tutti i propri negozi, per il solo progetto pilota, avrei concesso la mia apparecchiatura in comodato gratuito, al fine di verificarne l’affidabilità. Accertata la compatibilità tra le mie tecnologie e gli apparati telefonici del negozio di Vigevano, Carnevali mi comunicava che l’installazione avrebbe dovuto avvenire in orario notturano, così da non creare disagi alle operazioni di vendita».
Quindi è andato a piazzare la centralina per le intercettazioni al chiar di luna?
«Conservo tutte le agende e ho rintracciato la data del blitz. Era il 4 maggio del 2004, verso le 23.30 mi sono incontrato con Carnevali nel parcheggio del negozio Coop di Vigevano. Il capo della sicurezza telefonva all’istituto di vigilanza che gestiva l’allarme e disinserito lo stesso, apriva il negozio, facendomi entrare nell’ufficio ove avrebbe dovuto posizionarsi l’attrezzatura. Terminata tale operazione e effettuate le prove tecniche tra il telefono fisso e il portatile di Carnevali, si procedeva a reinserire l’allarme, allontanandoci».
E dopo?
«Ho rispettato l’accordo. Dopo tre settimane siamo tornati sempre in orario notturno in quel punto vendita con Carnevali e ho disinstallato l’apparecchiatura. Anche in questa occasione il responsabile coop disinseriva l’allarme e allertava la vigilanza. Carnevali mi chiese di trasportare tutto il traffico telefonico registrato su un cd che gli avrei dovuto recapitare. Dopo qualche giorno sono andato alla sede di coop Lombardia a Milano in viale Famagosta 75 e ho consegnato le intercettazioni a Carnevali insieme al programma per l’ascolto dei file. Mi fece attendere al bar sito al piano rialzato e lì gli consegnai il tutto».
Il progetto pilota come andò avanti?
«Carnevali mi disse che avrebbe dovuto partire dopo l’estate del 2005 e che prima di tale periodo sarei stato contattato dal loro ufficio acquisti. Nel dicembre del 2006 venni nuovamente contattato da Carnevali per un sopralluogo presso il suo ufficio in viale Famagosta. Lo stesso mi chiese una consulenza per installare una telecamera nascosta. Effettuai il sopralluogo che, memore della precedente esperienza, fatturai in data 11.1.2007, ma il preventivo da me predisposto, nonostante il pagamento della fattura, non venne mai preso in considerazione».
Forse avrà abbandonato l’idea di collocare la telecamera…
«O forse facevano fare a me delle prove per ottenere dei preventivi e confrontarli con qualcun altro. Nell’estate del 2007, ad esempio, rammento di aver effettuato un ennesimo sopralluogo presso l’ipercoop “la Torre” di Milano. In questa occasione il responsabile coop, tale signor Capogrosso, mi chiese un preventivo per installare telecamere nascoste in area vendita e in magazzino, finalizzate, così mi disse, eventuali dipendenti sleali. Fatturai subito l’attività di sopralluogo che mi fu regolarmente pagata ma anche in questo caso non venni più pagato per l’esecuzione dei lavori. Ebbi la sensazione che volessero come comparare i prezzi…».
E il progetto pilota, il cd con tutte le intercettazioni?
«Carnevali mi disse che il cd si sentiva male, era disturbato. Dato che l’apparecchiatura era stata schermata, era possibile che le linee telefoniche avessero creato delle interferenze che mediante un’idonea pulizia, avrebbero potuto essere eliminati. Comunicai a Carnevali le enormi tempistiche e i costi che una simile attività avrebbe comportato ma lo stesso mi riferì di non avere fretta. Dopo qualche giorno mi recai alla sede di Coop lombardia in viale Famagosta. Come da accordi attesi al solito bar l’arrivo di Carnevali per la consegna del cd. Il responsabile sicurezza arrivò insieme ad un’altra persona che mi veniva presentata come il signor Ferrè, dirigente di quel gruppo (si tratta di un alto dirigente di Coop Lombardia, responsabile del patrimonio, già vice sindaco di Busto Arsizio in quota Pd, ndr)».
Ferrè era quindi il capo di Carnevali. Cosa le dissero?
«Ferrè mi chiese alcune notizie tecniche inerenti le bonifiche ambientali, informandomi che, a breve, ne avrebbe richiesto una per il suo ufficio e per la sala riunioni. Contestualmente Carnevali mi consegnava il cd riguardante la vicenda di Vigevano. Ricordavo a Carnevali e a Ferrè che avevo noleggiato l’apparecchiatura gratuitamente e che prima di iniziare qualsiasi attività di pulizia, ritenevo opportuno essere pagato per quanto già svolto. I due mi dissero di fatturare tutto a Coop lombardia. Mi dissero che non c’era alcun problema per il pagamento ma posero la condizione di indicare, come descrizione fattura, una semplice consulenza sugli impianti tvcc, altrimenti non l’avrebbero saldata».
Lei accettò?
«Ero obbligato per rientrare delle spese così feci la fattura che mi venne pagata. Tornando all’incontro il più preoccupato era comunque Ferrè che mi fece continue raccomandazioni sulla riservatezza di questi files. Me lo ricordo perché il dottor Ferrè ribadì più volte l’assoluto riserbo che rivestiva tale cd aggiungendo che era un lavoro molto delicato».
E la pulizia dei file con le intercettazioni?
«Solo lo scorso marzo sono riuscito a terminare l’attività di pulizia. Ho contattato Carnevali e gli ho consegnato il cd ripulito. Carnevali mi disse di aspettare la fine dell’estate per emettere la fattura perché doveva parlare con Ferrè per stabilire l’oggetto della stessa».
Quanto le deve coop?
«Per la pulizia delle telefonate, che sono quasi un migliaio, la fattura è di 280 mila euro».
Una cifra enorme.
«Sono lavori molto delicati, penso possa capire».
Fonte: libero-news.it 14/01/2010


sabato 9 gennaio 2010

Dalla tua parte Coop


Fino al 31 gennaio sconto del 20% su 700 prodotti Coop. Prosegue la campagna anticrisi di Coop partita a marzo 2009, un investimento di circa 35 milioni di euro per Unicoop Firenze

Lo sconto del 20% su 700 prodotti Coop prosegue fino al 31 gennaio 2010.
Unicoop Firenze
tira le somme dei risultati di questa grande campagna anticrisi partita a marzo 2009, con un taglio prezzi del 20% su 700 prodotti a marchio. In dieci mesi i prodotti a marchio Coop hanno raggiunto un’incidenza del 23% sul totale delle vendite (era il 20%), e questa campagna è costata alla cooperativa circa 35 milioni di euro, contro i 28 messi in preventivo.
Secondo i calcoli dell’Osservatorio interno di Unicoop Firenze, una famiglia media di tre componenti, fedele a Coop, che ha comprato i prodotti a marchio, in quelle specifiche categorie di consumo ha risparmiato fino a 500 euro nell’arco dei dieci mesi. Un contributo non da poco per contrastare la caduta del potere d’acquisto.
Del resto quello della convenienza è un impegno prioritario per la cooperativa, insieme alla sicurezza e alla qualità dei prodotti. Perciò la cooperativa si è mossa per migliorare ulteriormente l'offerta e le occasioni di risparmio per i propri soci e consumatori. Il 20 per cento di sconto sui prodotti a marchio Coop, spesso i più venduti nelle loro famiglie merceologiche, è stato ed è una risposta forte al carovita, specie per i soci più affezionati.

Notizia pubblicata il 7 gennaio 2010 sul sito coopfirenze.it

Reintegrato dal giudice il delegato sindacale Rdb licenziato dalla Unicoop Tirreno

DAL SITO www-pane-rose.it

Il Tribunale del Lavoro di Velletri ha reintegrato Fabio Saracino, delegato Sindacale RdB presso la COOP di Genzano, giudicando illegittimo il suo licenziamento avvenuto lo scorso maggio.
Fabio, invalido al 100%, assunto come categoria protetta, era stato licenziato al primo provvedimento disciplinare dopo 20 anni di servizio presso la Coop con la motivazione di aver interrotto il rapporto fiduciario con UNICOOP TIRRENO.

La Federazione Nazionale RdB esprime soddisfazione per una sentenza che riconsegna a Fabio la dignità di lavoratore sottrattagli da un illegittimo ed immotivato licenziamento, ringrazia i colleghi di lavoro, che hanno concretamente espresso la propria solidarietà attraverso il sostegno economico al delegato licenziato, ed i soci della COOP di Genzano, che hanno raccolto quasi mille firme a sostegno del reintegro di Fabio.

La Federazione Nazionale RdB si augura che con questa vittoria si apra una nuova strada per corrette relazioni sindacali, per l’affermazione del principio di democrazia nei luoghi di lavoro e per un assoluto rispetto dei principi di condotta espressi nello statuto della Coop.
E’ infatti inaccettabile che oltre 150 dipendenti della UNICOOP TIRRENO iscritti nel Lazio alla RdB si vedano negati diritti fondamentali quali quello di riunirsi in assemblea e di fruire delle agibilità sindacali, o subiscano discriminazioni a causa della loro appartenenza sindacale.
Inoltre le condizioni di lavoro sempre più gravose, i disagi causati dall’azzeramento dei tempi di vita, l’uso sproporzionato del lavoro a termine e del part- time a cui sono sottoposti i lavoratori COOP mal si conciliano con una cooperativa che dichiara come propri valori originari “la centralità delle persone, dei loro bisogni e dei loro diritti”.

Roma, 17 novembre 2009

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