giovedì 4 giugno 2009

...Ma la Coop sei ancora tu?


"Purtroppo non era presente Unicoop Firenze all'iniziativa CGIL. Non sarà stata invitata (mah!?... strano...) oppure avrà semplicemente rifiutato l'invito...?"

Lavoro, diritti e sviluppo nell'impresa cooperativa

04/06/2009 Epifani, quello che distingue la COOP è il rapporto che ha con il cittadino, fattore di competizione importante in un momento di crisi

Una riflessione sulla qualità delle relazioni sindacali, sui risultati della contrattazione e più in generale sulla qualità delle politiche settoriali portate avanti da Coop. È stato questo il tema al centro del convegno sulla cooperazione organizzato oggi a Firenze dalla FILCAMS CGIL “…ma la Coop sei ancora tu?”. Un titolo ironico, in riferimento ad uno degli spot più famosi adottati dalle Coop in questi anni, ma tale da porre al centro il tema del ruolo giocato oggi dal mondo della cooperazione.

È stato il presidente della Regione Toscana, Claudio Martini, ad aprire i lavori. Nel saluto iniziale Martini ha ringraziato tutta la FILCAMS CGIL per l’iniziativa organizzata, ma soprattutto per l’importanza dei temi trattatati: “Lavoro, diritti e sviluppo - ha detto il governatore - sono stati messi al centro del dibattito: concetti fondamentali in questo periodo di crisi. Per cercare di ripartire c’è bisogno anche di un impegno civico di tutti: è necessario trovare idee nuove per cambiare i modelli organizzativi”. A seguire, l’ intervento di Franco Martini, segretario generale FILCAMS CGIL: “Sono due le problematiche in questo momento storico: il calo dei consumi e la debolezza competitiva del sistema distributivo italiano”, ha spiegato il numero uno della FILCAMS, domandandosi “in che modo il sistema della cooperazione può contribuire a superare questi difficoltà ispirandosi e difendendo i valori fondativi della cooperazione?”.

Partecipazione dei lavoratori, rapporti sindacali e concertazione di secondo livello, sono i punti fondamentali su cui Martini ha invitato a riflettere, in un periodo storico in cui anche il mondo della cooperazione è toccato dalla crisi economica. “C’è una sempre più diffusa insoddisfazione nei rapporti all’interno delle singole aziende cooperative - ha proseguito il segretario - incomprensioni sul versante della contrattazione, con tensioni crescenti, che rischiano di indebolire la peculiarità che ha contraddistinto la storia sindacale nel mondo della cooperazione”. Per Martini, inoltre, “il sistema della cooperazione ha un valore aggiunto, però, che risiede nelle ragioni della propria esistenza e che fanno della responsabilità sociale il terreno sul quale può fare la differenza”. Ed è su questo terreno che Martini ha chiesto di insistere “evitando un ripiegamento verso soluzioni organizzative sbagliate o inadeguate. Vogliamo tenere alto il confronto sulla qualità dell’organizzazione del lavoro nell’impresa cooperativa”, nella consapevolezza che la rappresentanza sindacale può fare bene alla cooperazione.

Tanti e importanti gli interventi che si sono alternati durante la mattinata nella Sala Anfiteatro dell’Auditorium al Duomo, gremita di persone, delegati, lavoratori e lavoratrici coop, una platea attenta e critica che ha seguito con attenzione. Un confronto ampio, critico e a tratti provocatorio, che ha visto il contributo di tre direttori del personale di differenti Coop (Coop Estense, Coop Lombardia e Unicoop Tirreno), di Paolo Cocchi, Assessore Regionale Toscana Cultura turismo e commercio, di Vittorio Cogliati Dezza, Presidente Nazionale Legambiente, e di Aldo Soldi, Presidente Associazione Nazionale Cooperative di Consumo.

Le conclusioni del convegno sono state affidate al segretario generale della CGIL, Guglielmo Epifani, il quale ha posto l’attenzione su una caratteristica importante della cooperazione: ovvero la fiducia che riscuote. “Quello che distingue la Coop - ha detto il leader di Corso d’Italia - è il rapporto che ha con il cittadino; un rapporto diverso da tutte le altre imprese per le quali il cittadino è solo un cliente. Per la Coop il cliente/consumatore è prima di tutto una persona, le vendite sono orientate anche alla salute e alla qualità. Questo - ha concluso Epifani - è un fattore di competizione importante, che in un momento di crisi come questo può fare la differenza”.





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