Le problematiche irrisolte cominciano ad essere DECISAMENTE TROPPE!
Le risposte da parte della Direzione non ci sono e le poche volte
Turni di reperibilità fin troppo invadenti, flessibilità degli orari non attuate, passaggi di livello disattesi, RIORGANIZZAZIONI paventate e mai ufficializzate, incertezza crescente inerente la fine che farà il Distretto…
E poi il Contratto Integrativo. Le obiezioni aziendali alla nostra piattaforma rivendicativa non promettono niente di buono!
IL SINDACATO QUESTI PROBLEMI LI VUOLE RISOLVERE!!!
Per riuscire in questo SERVE LA TUA COLLABORAZIONE!
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Venerdì 6 novembre c/o la sede di Scandicci
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LA UNICOOP E' STATA CONDANNATA IN APPELLO PER UN SISTEMA DI CONTROLLO DEI DIPENDENTI TROPPO INVASIVO
La sentenza della Corte d'appello sulla Unicoop Scandicci
C'era un grande occhio nel magazzino di Unicoop di Scandicci che spiava il lavoro dei dipendenti. Così ha sentenziato la corte d'appello di Firenze che ha condannato Unicoop a modificare il sistema di videoterminali e radiofrequenza che dovrebbe essere impiegato per controllare la movimentazione delle merci, ma che sarebbe stato utilizzato anche per vigilare sul lavoro dei dipendenti. Il tutto in violazione dell'articolo 4 dello statuto dei lavoratori che vieta controlli a distanza.
Sui grandi carrelli nei quali i dipendenti del magazzino di Scandicci caricano la merce prelevata dagli scaffali e da inviare ai negozi sono installati dei lettori che, tramite radiofrequenza, inviano informazioni ad un videoterminale per controllare le quantità della merce prelevata. L'operatore aziona il sistema passando sul lettore il proprio badge personale e così, tramite questo sistema, la direzione del magazzino identifica i movimenti della merce con un operatore ben preciso.
E' capitato che questo abbia provocato sgradevoli scambi di battute: "Com'è che sei fermo da venti minuti?" ha rimproverato una volta un capo ad un operatore.
"E tu come fai a saperlo?" ha rilanciato quest'ultimo. "Lo vedo al computer" la risposta.
"Ma tu dal computer non puoi vedere che sono fermo perché sono in fila dietro ad altri colleghi, in attesa di caricare".
Un controllo a distanza, dunque e per giunta incompleto. Su questa base due dipendenti, assistiti dall'avvocato Danilo Conte, avevano intestato causa del lavoro contro Unicoop Firenze, invocando la violazione dell'articolo 4 dello statuto dei lavoratori. Hanno perso il primo grado, ma si sono rifatti in appello. Per i giudici il sistema così com'è congegnato non va bene.
"Basterà - spiega l'avvocato Conte - togliere la relazione tra il badge e il carrello, perché la direzione abbia comunque informazioni utili sulla movimentazione delle merci evitando di controllare il dipendente".
Unicoop sostiene di aver già modificato il sistema. I lavoratori hanno esibito documenti che proverebbero il contrario.
Comunque sia, adesso c'è il verdetto del giudice che impone di cambiare.
22 ottobre 2009
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