martedì 13 febbraio 2007

IN GERMANIA FANNO FLOP I NEGOZI SEMPRE APERTI. E IN ITALIA…?


Volevano orari più lunghi, sempre più lunghi per fare sempre più incassi, come se il portafoglio dei clienti fosse proporzionato all’apertura dei negozi. Li hanno avuti contrariamente a quelle che erano le ragioni dei sindacati che sostenevano che i nuovi orari erano contro i lavoratori e contro la famiglia. E adesso non sanno che farsene, dopo le 20 nessuno entra o meglio hanno scoperto una nuova clientela, i turisti. Quando chiudono i musei, loro cominciano lo shopping. La gente non ha cambiato le sue abitudini, compra di giorno e la sera se ne sta a casa. Se esce, va altrove. Solo le grandi catene di Berlino continuano a tenere aperto tutti i giorni fino alle 10 di sera e comunque con un unico vincolo: la domenica i negozi devono restare chiusi, con l’eccezione di quattro settimane all’anno.
Questo è quello che è accaduto in Germania da pochi mesi a questa parte, cosa ben diversa sta accadendo in Italia. Da noi la grande distribuzione sta cercando di offrire un "servizio" domenicale ai clienti che, sempre più spesso, trovano nei centri commerciali luoghi d’aggregazione in giorni festivi o, peggio ancora, "parchi gioco" per i propri figli. In questa maniera si dimenticano quelle che erano le passeggiate all’aria aperta di un tempo ormai passato, dove nei giorni di festa le persone trovavano veri momenti d’aggregazione e non erano "spinti" a mettere mano al portafoglio, per uno shopping superfluo e d’impulso, dalla società consumistica che ci circonda.
Ma quale modello di vita vogliamo per noi stessi e per i nostri figli??? Ci poniamo questo interrogativo perché a volte ci vengono dei dubbi…. in particolar modo quando veniamo a sapere che vi sono "iniziative" di Soci di Cooperative di Consumo che si dilettano a raccogliere firme tra i cittadini per favorire le aperture domenicali, in modo da avere un alternativa alla solita passeggiata all’ aria aperta…. una riflessione crediamo sia d’obbligo. Nel frattempo non rimane che dire: paese che vai usanza che trovi!

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