I preannunciati aumenti dei prezzi dei generi alimentari stanno manifestando i propri effetti.
All’ingrosso i rincari degli ultimi giorni sono stati importanti. Il Sole 24 Ore cita come esempi il +15% della pasta di semola, il +10% della pasta all’uovo, il +11% della farina, il +13% del latte, il +15% del burro, il +7-8% dei formaggi, eccetera eccetera…
Al dettaglio tali aumenti si manifesteranno a breve, a meno che alcuni rivenditori non siano avvantaggiati anticipando i rincari dei listini cercando di fare passare inosservati gli aumenti.
Ma come reagiranno le grandi catene?
“Si annuncia un autunno con promozioni a raffica” dice Barberini, Presidente di Federdistribuzione, l’associazione delle catene della Gdo. Con una particolarità: la grande distribuzione con la battaglia prezzi e promozioni, punta alla conquista delle quote di mercato alle grandi marche. Come? Con le private label, le marche private, la cui quota a giugno 2007 è salita al 13,5% rispetto al 12,9% del 2006. “I prodotti a marca privata, ossia con il marchio delle catene distributive, sono di ottima qualità e costano il 25-30% in meno”, sottolinea Barberini.L’industria di marca dal canto suo potrebbe rispondere a questa offensiva aumentando le contribuzioni riconosciute ai retailers per inserire i loro prodotti nelle promozioni, andando ad aumentare così una quota di spesa che già si aggira mediamente intorno al 30%.
“Si annuncia un autunno con promozioni a raffica” dice Barberini, Presidente di Federdistribuzione, l’associazione delle catene della Gdo. Con una particolarità: la grande distribuzione con la battaglia prezzi e promozioni, punta alla conquista delle quote di mercato alle grandi marche. Come? Con le private label, le marche private, la cui quota a giugno 2007 è salita al 13,5% rispetto al 12,9% del 2006. “I prodotti a marca privata, ossia con il marchio delle catene distributive, sono di ottima qualità e costano il 25-30% in meno”, sottolinea Barberini.L’industria di marca dal canto suo potrebbe rispondere a questa offensiva aumentando le contribuzioni riconosciute ai retailers per inserire i loro prodotti nelle promozioni, andando ad aumentare così una quota di spesa che già si aggira mediamente intorno al 30%.
Per quanto riguarda la marca Coop, Vincenzo Tassinari presidente di Coop Italia, afferma: “la nostra marca Coop è ormai tra le prime in Italia,: con un fatturato di 2,3 miliardi di euro siamo nelle posizioni di testa della classifica dei brend; continueremo a crescere e a investire, è il nostro punto di forza per soci e consumatori”.
Le grandi catene distributive in questa fase di tensione sui prezzi calibreranno la propria strategia commerciale investendo in promozioni e prodotti a marchio.
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28 Agosto 2007
Estratto da Il Sole 24 Ore del 28 Agosto 2007
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