da l'Unità 6/3/2009
Con un esposto Merendine e licenziamenti alla Coop di Scandicci: la storia non è ancora finita. Intanto un altro caposquadra, accusato di aver impropriamente usufruito dei beni della cooperativa - e licenziato in tronco nel febbraio 2008 - dopo un anno è stato reintegrato al lavoro con il pagamento di tutti gli stipendi arretrati. Ad assisterlo nella sua battaglia, gli avvocati dello Studio Rusconi. Ma c’è un’altra battaglia che si profila all’orizzonte. Dodici dipendenti della Coop, assistiti dall’avvocato Carlo Giugno, hanno deciso di passare al contrattacco. E hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica al fine di valutare se il comportamento del datore di lavoro sia stato lecito.
La premessa, ovviamente, è che il procedimento che era stato aperto a suo tempo per furto - i dipendenti erano stati accusati di aver mangiato alcune merendine e biscotti - si è concluso con un provvedimento di archiviazione. Gli indagati avevano ammesso i fatti contestati a loro carico, ma avevano dichiarato che era una prassi ben conosciuta dai responsabili dell’azienda in base alla quale i dipendenti della Unicoop avrebbero potuto prelevare liberamente qualche prodotto collocato nella cosiddetta «gabbia dei rotti» perché non più destinato alla vendita. Una circostanza che sarebbe avvalorata anche dalla lettera inoltrata ad alcuni degli indagati per scusarsi di aver promosso un procedimento disciplinare nei loro confronti avendo ingiustamente addebitato tali fatti.
Con un esposto Merendine e licenziamenti alla Coop di Scandicci: la storia non è ancora finita. Intanto un altro caposquadra, accusato di aver impropriamente usufruito dei beni della cooperativa - e licenziato in tronco nel febbraio 2008 - dopo un anno è stato reintegrato al lavoro con il pagamento di tutti gli stipendi arretrati. Ad assisterlo nella sua battaglia, gli avvocati dello Studio Rusconi. Ma c’è un’altra battaglia che si profila all’orizzonte. Dodici dipendenti della Coop, assistiti dall’avvocato Carlo Giugno, hanno deciso di passare al contrattacco. E hanno presentato un esposto alla Procura della Repubblica al fine di valutare se il comportamento del datore di lavoro sia stato lecito.
La premessa, ovviamente, è che il procedimento che era stato aperto a suo tempo per furto - i dipendenti erano stati accusati di aver mangiato alcune merendine e biscotti - si è concluso con un provvedimento di archiviazione. Gli indagati avevano ammesso i fatti contestati a loro carico, ma avevano dichiarato che era una prassi ben conosciuta dai responsabili dell’azienda in base alla quale i dipendenti della Unicoop avrebbero potuto prelevare liberamente qualche prodotto collocato nella cosiddetta «gabbia dei rotti» perché non più destinato alla vendita. Una circostanza che sarebbe avvalorata anche dalla lettera inoltrata ad alcuni degli indagati per scusarsi di aver promosso un procedimento disciplinare nei loro confronti avendo ingiustamente addebitato tali fatti.
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