giovedì 26 marzo 2009

DIFFAMO’ IMPIEGATO DELLA COOP: CONDANNATO PRESIDENTE GIORGIO RAGGI

TERNI - 25/03/2009.

Aveva annunciato alla platea di un seminario di aver rimosso un dipendente per “incapacità professionale”. Una frase diffamatoria che è costata cara al presidente della Coop Centro Italia, il dottor Giorgio Raggi, condannato questa mattina dal giudice di pace di Terni alla pena di 800 euro di multa, alla liquidazione delle spese legali (4mila euro) e alla provvisionale per il danno subito dall’impiegato (5mila euro). Ma veniamo ai fatti che risalgono al 2006.

E’ il 26 ottobre quando Raggi, prendendo la parola, annuncia di aver licenziato due dipendenti della struttura ternana. Non cita i loro nomi ma i loro incarichi: tanto basta però per farli individuare a molti dei presenti in sala. Comincia così la disavventura di Fabrizio Toccaceli (il collega, a quanto è dato sapere, avrà un destino lavorativo diverso, venendo in seguito riammesso al lavoro, anche se pare con un demansionamento del proprio incarico).

Tocacceli, 46enne, sposato con tre figli, non sa nulla di quanto sta avvenendo. Al seminario non è andato perchè il giorno prima il suo superiore lo ha messo in ferie avendone accumulate un pò.

La sera del 26 arriva la (prima) doccia gelata: sono alcuni colleghi, presenti al seminario, ad informarlo di quanto detto dal Presidente. Tocacceli cerca di capire cosa sta succedendo ma dovrà attendere fino al 16 dicembre, quasi due mesi dopo l’annuncio-shock, prima di ricevere una lettera di contestazione dalla Coop, prima iniziativa di tipo sanzionatorio.

Ma è nel pieno delle feste natalizie, il 4 gennaio 2006, che arriva la lettera di licenziamento. Comincia così un lungo calvario giudiziario: di tipo civile per ottenere il reintegro nel posto di lavoro, penale per la diffamazione subita duranet i lavori del convegno al quale erano presenti anche alcuni giornalisti e consulenti esterni.

11 i testi che sono sfilati davanti al Giudice di Pace, il dottor Danilo Germondani in questi anni. Oggi l’ultima udienza, al termine della quale il p.m. ha chiesto la condanna di Giorgio Raggi. Richiesta che è stata accolta dal giudice che lo ha condannato alla pena della multa riconoscendo all'imputato le attenuanti generiche. La vicenda può dirsi conclusa.. Almeno per il momento, perchè il legale del presidente della Coop Centro Italia, l’avvocato Mauro Pacilio del foro di Bologna, presenterà con ogni probabilità ricorso in appello.

Soddisfatta la difesa: “sono contenta per l’esito processuale – dice l’avvocato Cristina Pieri del foro di Firenze – che ha dato ragione alla parte debole di questa vicenda, a questo impiegato che è stato profondamente colpito sia moralmente che materialmente. A tutt’oggi è rimasto senza un lavoro stabile. I danni di una affermazione come quella fatta dal presidente della Coop sono enormi ma li valuteremo meglio in sede civile”. Alla lettura della sentenza Fabrizio Toccaceli non ha nascosto la propria emozione per un dispositivo che, dopo tanto tempo, lo riabilita agli occhi di tutti.

(C.C.)


Fonte: tuttoggi.info

4 commenti:

Anonimo ha detto...

Vergogna...è l'unica parola che si può pensare e pronunciare a proposito della dirigenza di Coop Centro Italia che da anni licenzia, diffama e demansionai propri dipendenti, queste non sono semplici accuse le sentenze parlano chiaro purtroppo.

Solidarietà ai lavoratori, disprezzo per i dirigenti.

Anonimo ha detto...

Arroganza e disprezzo è il loro motto, per chi fa il proprio lavoro.

Anonimo ha detto...

Ha un bel coraggio il nostro presidente.
dal 2006 è al centro di una inchiesta su appalti e consulenze fasulle in Umbria e la sua posizione è tutt'altro che chiara.

Anonimo ha detto...

Stranamente da un po di tempo la certificazione SA8000 è scomparsa...dove è tutta l'eticità di Coop??? Per capire cosa intendono loro per eticità basta andare a vedere lo stipendio che il Sig. Raggi percepisce...

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