martedì 20 maggio 2008

Sette licenziamenti al Magazzino di Unicoop Firenze

Sette licenziamenti in tronco, dieci sospensioni dal lavoro per un periodo tra i tre e i nove giorni a seconda dei casi e una esclusione da qualsiasi responsabilità. Si è conclusa così, con l´invio, sabato scorso, delle raccomandate con l´avviso delle sanzioni o del licenziamento a diciotto lavoratori, la vicenda dei dipendenti di Unicoop Firenze coinvolti nell´indagine sugli ammanchi verificati nel magazzino di Scandicci.
Intanto, la Filcams-Cgil annuncia una riunione tra Rsu e lavoratori per stamani e un’assemblea con tutti i lavoratori.

LA VICENDA
La vicenda che è arrivata adesso alla conclusione parte da lontano. Nel maggio del 2006 Unicoop Firenze fa denuncia contro ignoti perché scopre che nel magazzino manca merce.
Partono le indagini da parte dei carabinieri di Scandicci. Nel febbraio dell´anno successivo vengono installate per due mesi nel magazzino alcune telecamere su ordine della magistratura. Ripresero gente che entrava e usciva con qualcosa in mano dalla “gabbia dei rotti”, un box che raccoglie tutta la merce da riconfezionare.
Ancora un anno dopo, nel febbraio 2008, partono 24 avvisi di garanzia da parte della magistratura che riguardano altrettanti lavoratori, di cui tre dipendenti di ditte di pulizie esterne e tre già passati a un altro lavoro. Ne restano 18: quelli per i quali la Coop ha deciso.
L'iter per i provvedimenti disciplinari è stato avviato da Unicoop Firenze il 4 marzo scorso a seguito di un'inchiesta della Procura fiorentina partita dopo la segnalazione della coop di ammanchi nel magazzino.

LA POSIZIONE DEI SINDACATI
«Il sindacato tutelerà i lavoratori - dice Carla Bonora - anche dal punto di vista legale». E aggiunge: «Unicoop ha informato la stampa prima di noi». (L’Unità)

«La notizia ufficiale l´abbiamo avuta solo oggi (ieri per il lettore, ndr.) nel corso dell´incontro azienda-rsu. Stamani incontriamo i 18 lavoratori cui Unicoop ha destinato sanzioni tra cui sette licenziamenti. Se ce lo chiederanno ricorreremo alla magistratura. Li difenderemo fino in fondo», dichiara la segretaria Filcams-Cgil provinciale, Carla Bonora. Difendere chi ha rubato? «Non ci sono prove che giustifichino i licenziamenti», è la risposta. I filmati Bonora non li vuole vedere, le bastano, dice, i verbali dei carabinieri. «Abbiamo letto tutti i verbali e parlano di sottrazione di oggetti non identificati - dice - I lavoratori ci hanno spiegato che si trattava di merendine, bibite, altri prodotti da consumare sul posto per non perdere tempo all´ora del pranzo. Oppure di varechina o altri prodotti per pulire i camion che servono al lavoro. I verbali non dicono di più e io non ho motivo per non credere ai lavoratori». Bonora spiega che nel magazzino Unicoop di Scandicci era un´abitudine consolidata, quella di rifornirsi dalla «gabbia dei rotti», come è soprannominato il reparto che ospita le confezioni sciupate. «Un´abitudine sbagliata. Ma Unicoop avrebbe dovuto interromperla prima, con lettere di avvertimento e, se necessario, anche sanzioni». (La Repubblica)

LA POSIZIONE DEI LAVORATORI
I lavoratori hanno sempre rigettato le accuse di appropriazione indebita e furto. Secondo i dipendenti, il problema sarebbe spiegabile: avrebbero attinto da un'area destinata allo stoccaggio della merce non destinata alla vendita, ossia quel materiale che si danneggia durante la movimentazione e non può essere inviato nei negozi.

«E' sempre stata consuetudine - hanno detto a più riprese i dipendenti dei magazzini - poter usufruire di alcuni prodotti la cui confezione era ormai compromessa. Era normale per un autista prendere uno spruzzatore detergente per pulire il camion, come era normale bere da una bottiglia d'acqua o consumare una merendina qualora gli appositi distributori ne fossero stati sprovvisti, o prendere rotoli di carta assorbente, quando la carta asciugamano dei bagni era finita». (La Nazione)

Per approfondimenti sulla vicenda rimandiamo i lettori alla consultazione del Blog dei Lavoratori del Magazzino

LA POSIZIONE DELL’AZIENDA
«Abbiamo impiegato due mesi per visionare attentamente il materiale - fanno sapere da Unicoop - in modo da distinguere il dolo occasionale da quello reiterato e queste sono le nostre conclusioni» (L’Unità)

«A queste conclusioni - si legge in una nota di Unicoop - la cooperativa è giunta dopo un'attenta valutazione, durata oltre due mesi, delle informazioni a disposizione; a tutti i 18 dipendenti è stata data la possibilità di esporre le ragioni a loro difesa. In particolare le responsabilità individuali sono state valutate e graduate secondo tre criteri guida: la reiterazione dell'atto; l'occultamento di merci; le responsabilità nella scala gerarchica». (La Nazione)

Fonte: Rassegna stampa della Camera del Lavoro Metropolitana di Firenze del 20 Maggio 2008.

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Scusate, ma una domanda...ma il lavoratore che è stato dichiarato estraneo ai fatti, come mai è stato denunciato allora? Ma alla coop denunciano a caso?

Anonimo ha detto...

La verità? Al magazzino devon disfarsi dei dipendenti per far posto agli extracomunitari in appalto pagati meno e senza potere contrattuale,così tutti i mezzi son buoni!
Come si dice: il fine giustifica...

.