lunedì 28 aprile 2008

Chi è cooperativo e chi no

Con la nuova organizzazione di governo della Cooperativa ci domandiamo se aumenteranno le differenze fra i valori dichiarati e la prassi quotidiana oppure se il Consiglio di Sorveglianza svilupperà strategie importanti volte alla riduzione di tali differenze.
Ma quali sono oggi i valori della nostra Cooperativa?
I tre paragrafi che seguono sono integralmente ripresi dal sito ufficiale di Unicoop Firenze.

1. CHI SIAMO:Unicoop Firenze è una cooperativa di consumatori, con oltre un milione di soci, che opera nella distribuzione dei beni di largo consumo basandosi sui valori della cooperazione: mutualità, solidarietà, progresso economico – sociale.

2. La nostra missione: difendere la salute e il reddito di soci e consumatori offrendo loro prodotti e servizi alle migliori condizioni di mercato. Essere attenti all’ambiente e rafforzare il legame con il territorio per favorire la crescita dell’economia e dell’occupazione.

3. I nostri valori: La proprietà è dei soci che si uniscono non per finalità di lucro, ma per promuovere gli ideali cooperativi, la socialità, la solidarietà. Il lavoro è uno degli elementi fondamentali della nostra organizzazione. Lavoriamo per assicurare pari opportunità, condizioni di lavoro eque, rispetto della dignità personale, valorizzazione delle capacità e crescita professionale interna.

Molti di noi dopo anni di lavoro in quest’azienda hanno maturato la convinzione che a prescindere dai ruoli, le persone che lavorano in Unicoop Firenze si possono dividere in due grandi categorie: chi E’ cooperativo e chi NO.

Chi mette in pratica comportamenti personali od organizzativi che si rifanno direttamente ai principi cooperativi (vedi sopra) e chi li ignora per vari motivi.
Si è diffusa sempre di più la convinzione di far parte di una organizzazione ( la COOP ) che non sviluppa a pieno i valori che dichiara di voler perseguire.
Tale convinzione si esplicita con una frase che sempre più spesso si sente pronunciare "ormai siamo diventati come il privato, anzi….."
Sappiamo bene che vi è uno scarto praticamente incolmabile fra i valori dichiarati e la prassi quotidiana, ma è proprio la consapevolezza di ciò che dovrebbe generare nuovi stimoli e azioni fortemente motivate volte alla riduzione di questo scarto.

La Coop è ancora "diversa" dalle altre imprese della grande distribuzione, è diversa ed è vista come diversa perchè è riuscita a far stare insieme i valori fondanti della cooperazione, (mutualità, solidarietà, progresso economico e sociale), con gli interessi dei soci e dei consumatori.
Per fare in modo che questa diversità non svanisca insieme alle persone ed ai lavoratori che l’hanno costruita ha bisogno di essere nutrita da politiche delle risorse umane che lavorino per una cultura aziendale coerente rispetto ai valori dichiarati.
Ma se la selezione per le carriere interne premia i "non cooperativi" , cioè coloro che in barba al rispetto della dignità delle persone ed in "competizione" interna con i possibili concorrenti alla promozione di ruolo ignorano i nostri valori, di fatto creando una differenza fra ciò che si dice e la pratica della realtà.
I "cooperativi" non si devono rassegnare e trasformarsi in "competitori" ; la competizione è vitale verso la concorrenza quando è il gruppo che la mette in pratica, ed è positiva anche fra colleghi a patto che si rispettino a pieno i nostri valori.

"Il lavoro è uno degli elementi fondamentali della nostra organizzazione. Lavoriamo per assicurare pari opportunità, condizioni di lavoro eque, rispetto della dignità personale, valorizzazione delle capacità e crescita professionale interna."
Per la Coop è importante fare in modo che ogni lavoratore, a qualsiasi livello di responsabilità, abbia ben chiaro come debba lavorare, quali siano le opzioni che ha a disposizione, quale sia lo scopo del suo agire e quale la funzione e gli interessi dell' intero sistema. Così forse si potrebbero ridurre gli atteggiamenti superficiali e irresponsabili di colleghi che "fanno solamente ciò a cui sono tenuti ".
Naturalmente tutto ciò è possibile in un quadro di relazioni sindacali che vede le rappresentanze dei lavoratori assumere un ruolo attivo nella gestione e nella progettazione dell'organizzazione del lavoro un ruolo fondamentale per il coinvolgimento e la partecipazione dei lavoratori in quella che si vorrebbe una moderna impresa con dei forti connotati di democrazia interna.

Chi è "Cooperativo", ovunque operi (sindacato / coop) a prescindere dal ruolo che ricopre, deve con orgoglio rivendicare le proprie convinzioni, l’efficacia e la coerenza dei propri comportamenti con lo spirito e le idealità che hanno caratterizzato il movimento cooperativo.
La spinta che si è avuta negli ultimi anni verso un’organizzazione che divide come delle camere stagne i vari settori, finalizzata alla razionalizzazione delle risorse ed all’ aumento del rendimento ha in alcuni casi, dopo un primo periodo di efficacia, prodotto il risultato paradossale che la riduzione di costi e/o l’aumento di efficienza in una data "cellula" dell’organizzazione ha causato lievi aumenti di costi e/o diminuzione di efficienza in altre cellule che però non sono stati rilevati per via della mancanza di strumenti di analisi.
Per esempio il raggiungimento degli obiettivi della singola cellula, può causare ricadute negative che non erano state prese in considerazione nella fase della definizione degli obbiettivi. Il paradosso è che comunque chi ha raggiunto il suo obbiettivo viene premiato mentre i collaboratori che l’hanno coadiuvato si sono visti diminuire il salario variabile a fronte di un maggiore impegno. Se questo avviene non è "cooperativo".

I soci, i consumatori i lavoratori della Coop hanno bisogno che si diffonda ad ogni livello e senza distorsioni di comodo una cultura aziendale basata su questi tre fattori: VALORI, EFFICIENZA ORGANIZZATIVA e BILANCIO ECONOMICO.
I "Valori" per concretizzarsi in un'attività sottoposta alle regole del mercato devono tradursi in comportamenti e strategie che mantengano un equilibrio fra i fattori che caratterizzano l'impresa cooperativa in modo che non si interrompa il ciclo VALORI - EFFICIENZA ORGANIZZATIVA - BILANCIO ECONOMICO - VALORI.

I "Valori" non sono mai una appendice e cui si può eventualmente rinunciare, ma diventano un fattore fondamentale ed irrinunciabile in quanto parte essenziale del significato dell'esistenza della Coop. ( vedi punto 3 )
Lo sviluppo di una strategia estesa e continua volta alla valorizzazione della persona e delle professionalità con il conseguente investimento di risorse sul capitale umano è fondamentale ( soprattutto in prospettiva dell’ aumento dell’età pensionabile) per l’ efficienza organizzativa che a sua volta incide sul buon andamento del bilancio economico.
Tale strategia mette in pratica gli ideali dei valori Cooperativi che sono presenti anche nella Costituzione della Repubblica Italiana.
Le scelte strategico - organizzative devono portare efficienza, raziocinio e risparmio, allo stesso tempo devono tendere a valorizzare la risorsa "Uomo".
La valorizzazione della Persona è il punto d’incontro fra i valori fondanti del movimento sindacale e i valori fondanti del movimento cooperativo.

Simone Quercioli

2 commenti:

Anonimo ha detto...

Valori.

Esistono valori umani e valori economici. Il valore che manca in Unicoop è il rispetto e la valorizzazione delle risorse umane. Al di là delle frasi di propaganda il personale di Unicoop soffre di una grande e grave demotivazione. Potrebbe essere utile trovare l'origine di questo malessere, che non è traducibile mai e in nessun caso con lassismi e comportamenti discutibili.
In realtà è da tempo che la base, i dipendenti, assistono a comportamenti, da parte dei diretti superiori, che esprimo distanza, disinteresse, inadeguatezza. L'incapacità di comunicare con i dipendenti è, a mio parere, stata importata direttamente da Unicoop quando ha incorporato i magazzini ed ha trovato la sua massima espressione quando l'attuale responsabile del settore trasporti e piattaforme ha preso in mano il timone.
Non credo nella benevolenza dell'attuale presidente del Consiglio di Sorveglianza, perchè ricordo fin troppo bene le sue rispettabili ma vuote promesse di dialogo.
Attualmente, quando si legge la parola "Valori" la maggioranza dei lavoratori la interpreta come l'ennesimo tentativo dell'azienda di definirsi diversa, con un ennesimo e clamoroso bluff propagandistico.
Valore dovrebbe essere sinonimo di onestà e meriti. Sicuramente il collega Quercioli, che ha scritto il lungo ed interessante intervento sa bene che molti posti strategici, in Unicoop, sono stati assegnati non esattamente per meriti e competenze, ma per conoscenze. Infatti, ci troviamo spesso a dover fronteggiare un'ostentata superiorità da parte di molti dirigenti.
Purtoppo, spesso il sindacato è stato la porta d'ingresso per luoghi di comando.
Forse, varrebbe la pena di riflettere e impiegare le proprie energie per manifestare un poco di umiltà, così poco comune in questo popolo italiano.

Anonimo ha detto...

pultroppo in unicoop non vale il discorso della meritrocazia,ma vale il discorso dei politici paraculati che hanno zeppato la coperativa di parenti amici degli amici ecc.ecc. quindi possiamo dedurre dalla classe e dall,inteligenza dei vanni e dei forconi,come sono arrivati così in alto con stipendi veramente meritati.......inoltre la crisi economica esiste, ma quella vera è quella del cervello pensiamo a chi non lo ha.ps non sono un berlusconiano come i vanni e i forconi.

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