martedì 24 aprile 2007

Buon 25 Aprile



Fino ad oggi questo Blog non è stato utilizzato per argomenti che non fossero di carattere sindacale-lavorativo. Ma in ricordo del 25 Aprile 1945, giorno della Liberazione italiana dall’oppressione nazista e fascista, si può senz’altro aprire una parentesi diversa.
E quando si parla della Festa della Liberazione non si può non parlare di resistenza all’oppressore e di lotta partigiana. Presupposto di questi 2 atti d’eroismo, accomunati da un unico scopo ma comunque distinguibili, è senz’altro il 25 luglio del ’43, giorno della caduta del regime fascista. Ma il momento più importante, quello decisivo, quello della verità fu il giorno 8 settembre ’43. In quello e da quel momento, le nostre nonne e i nostri nonni, le nostre madri e i nostri padri dovettero decidere da che parte stare, e noi oggi vogliamo elogiare quanti scelsero la parte della libertà, della giustizia sociale, della lotta contro i nazifascisti in Italia o all’estero nei campi di concentramento.
È la storia di Irma Bandiera, morta per la nostra libertà, staffetta e combattente, portatrice di ordini, armi e informazioni alle milizie partigiane, attraversando con coraggio i posti di blocco nemici. Fucilata dopo estenuanti torture, una lapide posta nella piazza davanti a quella fu la sua casa la ricorda con queste parole: "il tuo ideale seppe vincere le torture e la morte".
È la storia di Giancarlo Puecher, partigiano ventenne, catturato durante un rallestramento tra le colline di Erba. Queste le ultime parole indirizzate alla famiglia mentre aspettava che il plotone di esecuzione facesse il suo sporco lavoro: "muoio per la Patria, ho fatto il mio dovere di cittadino e di soldato, spero che il mio esempio serva ai miei fratelli e compagni".
È la storia di Libero Grilli, marinaio, che a fine settembre del ’43 viene fatto prigioniero a Spalato dai Tedeschi e deportato in Germania, dopo aver percorso più di trecento chilometri a piedi. Nel campo di internamento rifiuta, al prezzo della propria libertà, di aderire alla Repubblica di Salò (scelta che lo avrebbe fatto tornare in Italia). Tornerà in Italia dopo due lunghi anni di prigionia. Nel 1996 è insignito dagli alti Comandi Militari di tre Croci al Merito di Guerra.
È la storia di Ginetta Sagan, figlia di madre ebrea e di padre cattolico, entrò nella Resistenza ad appena 14 anni: faceva il corriere clandestino ed ha aiutato più di trecento Ebrei a fuggire. Catturata dai fascisti, riesce a scappare dal carcere dopo 45 giorni di prigione ed espatria clandestinamente con altri Ebrei. Ma il suo impegno in favore dei più deboli e dei perseguitati continua anche dopo la guerra: nel 1994 il Presidente Bill Clinton le conferisce la Medaglia per la Libertà.
È la storia di tutti quelle donne, dei contadini, gli operai, gli studenti, i borghesi, i militari, che una volta liberata la propria città dall’oppressore poterono sfilare trionfante per le strade al grido "viva l’Italia!".
Enzo Biagi racconta che il periodo di cui va’ più fiero non è di quando faceva il Direttore o quando lo premiavano per il suo lavoro, ma dei 14 mesi in cui ha fatto il Partigiano.
Il fatto su cui adesso dovremmo riflettere, è che la Libertà di cui noi oggi possiamo godere, "trova le sue radici nel sacrificio di questi combattenti e di tutti i perseguitati, torturati, sterminati nei campi di concentramento e nelle carceri di regime" (Comandante Bulow).
Riflettiamoci… Buon 25 Aprile!

Nessun commento:

.