In questi giorni nei quasi
100 negozi della Unicoop Firenze, si stanno facendo le assemblee dei
lavoratori per la votazione del rinnovo del Contratto Integrativo. Non
abbiamo condiviso il percorso che ha portato alla firma di questa
ipotesi, perché non ha mai avuto il mandato delle assemblee dei
lavoratori.
Un testo che introduce pesanti novità negative in termini salariali, abbattendo il costo delle ore di straordinario e delle ore supplementari, che diminuisce le ore di assemblea da 15 a 13, che introduce pesanti diversità nell’ orario di lavoro tra lavoratori, con i nuovi assunti a 40 ore, nei minimercati in crisi a 38 ore e gli altri a 36. Che introduce la flessibilità nell’orario di lavoro del full-time, scardinando il confronto sull’organizzazione del lavoro nell’unità produttiva. Un testo che ancora non riporta i parametri del salario variabile e che viene invece spacciato per un accordo che dividerà addirittura il 25% degli utili della cooperativa.
Ma a parte il merito del contratto, denunciamo una vera mancanza sistematica di democrazia in questa vicenda. Alcune considerazioni:
• La trattativa si è svolta con le RSU scadute da quasi 3 anni con il rifiuto costante delle OO.SS. ad ogni richiesta di rinnovo presentata da delegati e lavoratori.
• Non solo, la lunga vicenda del confronto e della discussione, ha visto il coinvolgimento dei lavoratori solo nella fase della presentazione della piattaforma tre anni fa. Successivamente non si è più ricercato un mandato vero con voto nelle assemblee, sui testi presentati dalla azienda e completamente diversi dalla piattaforma presentata dalle OOSS.
• I testi firmati il 5 settembre sono stati distribuiti solo il 4 ottobre
• Il 5 settembre sono state firmate solo alcune parti mentre altre importantissime come il welfare sono state firmate i primi di ottobre ad assemblee iniziate, facendo votare i lavoratori su testi parziali e altri ancora sconosciuti
• Nelle assemblee viene impedito il dibattito ai delegati e ai membri dell’esecutivo che hanno espresso parere negativo, gli unici ammessi a presentare il contratto sono i delegati favorevoli lasciando fuori delegati e componenti dell'esecutivo ancora in carica perché contrari e quindi non firmatari dell'ipotesi di accordo.
• Dove si presentano i delegati che non sono d’accordo viene chiesto di non intervenire pena la partecipazione all’assemblea
• Non esistono modalità di votazione certe, ci sono così assemblee dove si può votare con voto palese, con urna in assemblea, in più giorni con urna aperta, senza nessun controllo che certifichi il voto.
Riteniamo quindi queste votazioni non garanti per i lavoratori della Unicoop Firenze del diritto democratico che la nostra Organizzazione ha come elemento costitutivo.
Riteniamo che anche i risultati ottenuti siano assolutamente inferiori e lontani a quanto era contenuto nella nostra piattaforma iniziale votata da tutti i lavoratori. Per queste ragioni “La CGIL che Vogliamo” è contraria all'ipotesi d'accordo.
Firmato dalle seguenti Rsu, sigle e punti vendita: RSU La CGIL che Vogliamo, Iper Arezzo, Iper Montevarchi, Super S.Sepolcro, Super Arezzo, Minimercato Montevarchi, Super Signa, Super S.Casciano, Super Coverciano Firenze, Super Ponte a Greve, Super Gavinana, Super Neto Sesto, Magazzino Scandicci, Uffici Scandicci, Uffici S.Reparata e alcune RSU negozi di Pisa
Altri link al comunicato:
http://stamptoscana.it/articolo/toscana/unicoop-firenze.-contestato-il-nuovo-contratto-integrativo
http://www.gonews.it/articolo_161660_La-Cgil-No-al-contratto-integrativo-dellUnicoop.html
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