A stabilirlo è il Tar della Toscana con una sonora bocciatura delle ordinanze dei Comuni di Pontedera e Prato, che fermavano le liberalizzazioni del decreto Monti
Finisce (per ora) uno a zero, per la grande distribuzione. Niente più stop alle aperture dei negozi di domenica. A stabilirlo è il Tar della Toscana con una sonora bocciatura delle ordinanze dei Comuni di Pontedera e Prato, che fermavano le liberalizzazioni del decreto Monti. Vengono dunque accolte in pieno le richieste di sospensiva presentate con due ricorsi da Pam, Coin, Upim, Oviesse e Billa. E mentre si attende la sentenza nel merito, il 5 giugno, i negozi si preparano ad aprire i bandoni già da domenica.
Le amministrazioni di Pontedera e Prato avevano stabilito limiti alle aperture senza divieti previsti dal decreto Salva Italia. Una scelta che si poggiava sulla legge della Regione, che rivendica la competenza sul settore del commercio. Il giudizio del Tar, che in primo momento aveva rinviato il merito sulla sospensiva lasciando in vigore le ordinanze dei Comuni e rimandando al fatto che non erano Comuni d'arte o turistici, non entra ancora nel merito ma dà delle indicazioni ben precise sulla disputa fra Regione e governo in tema di liberalizzazioni. Da una parte sottolinea che le ordinanze di divieto dei Comuni sono «in contrasto con le norme statali». E dall'altra aggiunge che «in base alla normativa dell'Unione Europea e nazionale le norme in materia di concorrenza costituiscono principi generali dell'ordinamento nazionale e quindi devono ritenersi immediatamente applicabili».
Una doccia gelata per la Regione Toscana, che rimane ferma nelle sue posizioni: «Restiamo convinti delle scelte effettuale, avendo legiferato in una materia di competenza esclusiva regionale». E si attende la sentenza sul ricorso presentato dall'ente alla Corte Costituzionale: «Rimane l'unico soggetto in grado di stabilire definitivamente se il tema in questione attiene al commercio, dunque materia regionale, o alla concorrenza, di competenza nazionale». Il sindaco di Pontedera Simone Millozzi accetta a malincuore la sentenza: «Pur dovendomi adeguare continuo a ritenere giusto il nostro provvedimento che era dettato dai valori di vivibilità del territorio, di tutela dei negozi di vicinato e dei lavoratori». Non possono che essere soddisfatti i negozi della grande distribuzione. Pam in primis, che aveva presentato ricorso sia a Pontedera che a Prato: «Ora abbiamo tutte le carte in regola per aprire di domenica - dice Paolo Venturi, direttore marketing del gruppo - Quando abbiamo impugnato le ordinanze non c'era la voglia di andare contro nessuno, ma soltanto di favorire la certezza del diritto e dare un servizio al cliente». E ora: «Prevediamo di aprire tutti i negozi, già da domenica, sia a Prato che a Pontedera, e quasi sicuramente anche ai Gigli».
Tira un sospiro di sollievo anche il Comune di Firenze, che aveva scelto invece di non fare una nuova ordinanza come previsto dalla legge regionale, ma applicare le indicazioni statali. «L'ordinanza del Tar - dice il vicesindaco Dario Nardella - conferma i timori che avevamo come Anci in merito al contrasto fra legge regionale e legge dello Stato. Fermo restando che una valutazione definitiva va stilata quando il Tar entrerà nel merito, non vi è dubbio che questa sospensiva imponga cautela a tutti i Comuni». E auspica infine «di superare ogni conflitto istituzionale, senza dover ricorrere alle sedi giudiziarie».
Federica SannaCorriere Fiorentino
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