giovedì 11 agosto 2011

Crisi. Estate 2011 o Francia del XVIII secolo?

La rovente estate economico finanziaria che sta bruciando non solo le borse, ma soprattutto i sovrani stati nazionali, sembra descritta con impressionanti similitudini nel sito di WIkipedia alla voce "Rivoluzione Francese".

http://it.wikipedia.org/wiki/Rivoluzione_francese

"Il terzo stato costituiva il 98% della popolazione ed era la classe maggiormente tassata, in quanto la tradizione monarchica francese prevedeva dei consistenti privilegi per la nobiltà e il clero. I raccolti andati a male, le carestie ed il clima avverso portarono in quegli anni ad una forte inflazione, mentre le tasse elevate non bastavano allo Stato per arricchirsi a sufficienza. Il prezzo del pane aumentò a dismisura, costringendo la gente comune alla miseria. La situazione economica era aggravata anche dagli sprechi e dai costi delle guerre fin qui sostenute.

La necessità di risolvere la gravissima crisi in cui la Francia era precipitata non trovò soluzione nell'operato dei successori di Luigi XIV (Luigi XV e Luigi XVI). Eguale fallimento ebbero i tentativi di riforma al sistema giudiziario e fiscale. All'inizio del secolo la principale imposta diretta, la taglia, pesava soltanto sui non privilegiati. Per aumentare le entrate fiscali Luigi XVI impose tasse ad ogni ceto sociale, ma nobiltà e clero ne risentirono solo in minima parte. Le nuove imposte (tra cui la capitazione e il ventesimo) continuarono a gravare solamente sul terzo stato e non furono quindi in grado di contrastare il deficit del Paese, facendo aumentare il debito pubblico per tutto il XVIII secolo. L'avversione dei cittadini francesi nei confronti della monarchia aumentò grazie anche alla presenza impopolare di Maria Antonietta (moglie di Luigi XVI) che, troppo legata alla sua patria austriaca, veniva chiamata con disprezzo dal popolo francese l'Autrichienne (Austriaca).

(...)

Questa situazione era malvista dai contadini, i quali reclamavano l'abolizione dei diritti feudali per risollevare la loro situazione sociale ormai misera.

(...)

Un dato che scandalizzò fortemente l'opinione pubblica fu la spesa personale sostenuta dalla corte in un periodo, per la quasi totalità della popolazione francese, di fame e miseria: 38 milioni tra feste e pensioni per i cortigiani. Charles Alexandre de Calonne, nominato Ministro delle Finanze il 3 novembre 1783, intraprese una politica di spese consistenti volta a convincere i potenziali creditori che la Francia godeva di un'ottima solidità finanziaria. Nel breve termine sperava in una dimostrazione di supporto da parte dell'Assemblea dei Notabili, che avrebbe permesso di ottenere dei prestiti con cui far fronte alle spese. In seguito, con uno studio dettagliato della situazione finanziaria, si rese conto che la sua politica economica non era sostenibile e indicò il bisogno di fare delle importanti riforme."

Impressionante vero?

Spaventa vedere quanto le cause che portarono alla Rivoluzione Francese siano maledettamente attuali.

La casa sta bruciando, ma è Ferragosto, i "pompieri" li chiameranno poi!

Buona fortuna

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